Cagliari, dove i bambini insegnano la città ai “grandi”
A cura di Anna Maria De Luca
Ventisettemila visitatori solo nella prima giornata: tutti a Cagliari per ascoltare migliaia di studenti che aprono le porte di oltre ottanta luoghi solitamente chiusi. E li spiegano, con passione, orgoglio e competenza.
CAGLIARI – Per il decimo anno consecutivo, Monumenti Aperti riceve la Medaglia del Presidente della Repubblica e per il quarto anno anche il Patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato. Cosa sta accadendo in città? Cinquemila volontari, in massima parte studenti, raccontano le storie di ottantuno monumenti; sei itinerari cittadini tra arte contemporanea, percorsi naturalistici di straordinario pregio e scoperta dei quartieri storici; undici scuole elementari, tredici medie inferiori e ventinove superiori coinvolte insieme a cinquanta associazioni e sessanta tra istituzioni e gestori pubblici e privati. E ancora, oltre ottanta tra concerti, spettacoli teatrali, letture, mostre e eventi speciali. Questi i principali numeri di Cagliari Monumenti Aperti 2016 che festeggia un compleanno importante, quello delle prime venti edizioni.
Un “impero culturale” nato tra amici, una sera dell’estate del ‘97, sulla scalinata della chiesa di Sant’Anna, quando cinque studenti universitari – Vito Biolchini, Massimiliano Messina, Massimiliano Rais, Armando Serri e Giuseppe Crobu – decisero di fare qualcosa per la propria amata Cagliari. Quella sera si diedero un obiettivo, da raggiunger con o senza l’aiuto delle istituzioni: fare di tutto per restituire alla città i monumenti chiusi. Per realizzare quel sogno fondarono una associazione onlus, Ipogeo, con la quale diedero vita a Monumenti Aperti. Uno dopo l’altro, riuscirono a prendere le chiavi dei monumenti della città ed iniziarono, gratuitamente, le visite guidate domenicali nei gioielli riconquistati. Tappa storica fu la riconquista delle chiavi della torre di San Pancrazio, un luogo nel quale da trenta anni nessuno poteva entrare. Salirono, con una bottiglia di spumante, a festeggiare la vittoria in cima alla torre: il sogno si era realizzato, erano riusciti a restituire Cagliari ai suoi abitanti.
Tre anni dopo, l’associazione culturale Imago Mundi, di cui è vicepresidente Massimiliano Messina (uno dei cinque fondatori di Ipogeo) prese in mano la manifestazione e la ingrandì coinvolgendo numerose amministrazioni comunali. Nel 2001 la prima edizione ufficialmente “allargata” alla quale, oltre al capoluogo, parteciparono ufficialmente anche Alghero, Capoterra e Sanluri. Ad oggi, sono 119 i comuni che almeno una volta hanno preso parte a Monumenti Aperti. L’obiettivo resta lo stesso: valorizzare siti spesso sconosciuti o inaccessibili, affidando la narrazione del patrimonio storico artistico e naturalistico principalmente agli studenti, dalle scuole elementari all’università, che rappresentano l’80% circa dei volontari coinvolti.
Per questa ventesima edizione i cinque fondatori – Vito Biolchini, Massimiliano Messina, Massimiliano Rais, Armando Serri e Giuseppe Crobu – sono ritornati in scena per raccontare come tutto nacque: dalla semplice ma ambiziosa volontà visionaria di cinque ragazzi. Una puntualizzazione necessaria ora che la manifestazione “vola” – per il quarto anno consecutivo è giunto il patrocinio della Presidenza della Camera dei Deputati e del Senato – e che istituzioni ed enti di vario tipo tentano continuamente di prendersene i meriti. La verità è una: Imago Mundi, organizzatrice della manifestazione funziona grazie ai tanti volontari, per lo più studenti, ed alle associazioni che rendono possibile questa festa dei beni culturali e alla Associazione Ipogeo che vent’anni fa la creò. E’ una festa dei beni culturali che avrà, come sempre, al centro il racconto dei monumenti.
Il Comitato Scientifico di Imago Mundi, in questa ventesima edizione, ha firmato i primi due protocolli che legano la manifestazione sia all’ Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari che la Camera di Commercio di Cagliari. A livello regionale ora Monumenti Aperti viene sostenuta dal Comune di Cagliari, assessorati alla Cultura e al Turismo, dall’Assessorato regionale del Turismo, dalla Provincia di Cagliari e dalla Fondazione di Sardegna.
Partner istituzionali sono anche il Consiglio Regionale della Sardegna, il MIUR e il MIBACT.
A queste risorse si aggiungono i proventi delle azioni di marketing e dall’iniziativa Un Euro per la Cultura. “Per il prossimo futuro si delinea uno scenario chiaro – dice Fabrizio Frongia presidente di Imago Mundi ONLUS – da alcuni anni abbiamo attraversato il mare costituendo una testa di ponte in Piemonte. Sarebbe stimolante consolidare la presenza in penisola e pianificare il salto in Europa per un confronto con esperienze e reti simili in vista dell’anno della capitale europea della cultura a cui abbiamo dovuto cedere il passo”. Infatti, anche quest’anno la manifestazione attraverserà il mare per coinvolgere il Piemonte dove, confermate la presenza di Santo Stefano Belbo e Mango, si registra il nuovo ingresso di Castiglione Tinella. L’edizione 2016 coinvolgerà 45 comuni in Sardegna distribuiti in 5 fine settimana dal 23 aprile al 29 maggio. Verranno aperti oltre 600 monumenti su tutto il territorio regionale.
Le novità 2016 a Cagliari sono l’apertura della Camera di Commercio e della Caserma “Carlo Alberto” della Polizia di Stato ed il CARTEC, il nuovo spazio espositivo della Galleria Comunale di Cagliari all’interno dei Giardini Pubblici. Fra i monumenti che rientrano a far parte dei beni visitabili particolarmente importante la presenza dell’Orto dei Cappuccini e dell’area archeologica della Scala di Ferro. Come sempre di grande fascino e suggestione anche i sotterranei dell’Istituto Salesiani e la Galleria Don Bosco. Per chi ha problemi di mobilità è attivo Amicobus, un bus che a chiamata, va a casa della persona disabile e la accompagna dove desidera: attivo fino alle 20, prevede come destinazioni i soli monumenti interessati dalla manifestazione (c’è anche un assistente di bordo). Inoltre, dalle ore 9 alle 18, la linea 7 viene potenziata con una frequenza di 15 minuti per facilitare l’accesso ai monumenti del Centro Storico con il mezzo pubblico.
Nelle due giornate, dalle 14 alle 20 nello Spazio Santa Croce, via Santa Croce 35, gli appassionati di filatelia potranno acquistare un annullo postale speciale dedicato alla manifestazione, mentre le sale del Centro comunale Il Ghetto ospiteranno la mostra fotografica Obiettivo Soggettivo, una selezione di venti fotografie di grande formato tratta dalle guide ai monumenti che il fotografo Pierluigi Dessì ha effettuato per documentare i siti aperti al pubblico in occasione della manifestazione. La mostra e il catalogo sono sostenuti dalla ditta Passamonti.
Il programma completo su www.monumentiaperti.com (la parte in inglese è stata tradotta dagli studenti del Corso di traduzione di lingua inglese e del Corso di laurea in Lingue e Culture per la mediazione linguistica, tenuto dalla prof.ssa Olga Denti.