La “Venere” influencer costata 9 milioni per la nuova campagna pubblicitaria dell’Italia
Il ministro del turismo Daniela Santanchè ha presentato il nuovo progetto per portare il “brand Italia” nel mondo. Suscitando non poche polemiche.
La Venere di Sandro Botticelli – tra i simboli più noti del Rinascimento – è la protagonista della nuova campagna internazionale di promozione turistica del ministero del Turismo ed Enit, realizzata con il contributo del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio. Riconoscibile da tutti attraverso lo sguardo e il segno inconfondibile dei suoi capelli la nuova Venere, in veste di virtual influencer, viaggia lungo tutto lo Stivale presentando al mondo la “meraviglia” dell’italianità, raccontandone i paesaggi, le mete iconiche delle città d’arte così come i piccoli borghi, le tipicità enogastronomiche e le tante declinazioni dell’offerta turistica ricca e variopinta che rendono così unico il patrimonio dell’Italia.
“Open to meraviglia” è il claim pensato per questa campagna progettata dal Gruppo Armando Testa che si compone di un video promozionale e di una campagna di affissione ambientata geograficamente tra scorci fortemente rappresentativi delle bellezze del nostro paese proponendo itinerari sulla base delle visite che la Venere compirà nei Comuni e nelle Regioni che decideranno di aderire alla campagna digitale.
Il totale dell’investimento previsto da Enit per la campagna primavera/estate e autunno/inverno è di nove milioni di euro e si svilupperà su tutti i principali mercati internazionali. Circa la metà dell’investimento si concentrerà sui principali hub aeroportuali internazionali, con il video promozionale che sarà diffuso sui voli Ita Airways, e nelle stazioni ferroviarie europee, con collegamenti diretti con l’Italia e ove esiste una forte sinergia tra Enit e Trenitalia: Francia, Germania, Austria, Svizzera. Un QR code sulle affissioni permetterà di essere reindirizzati su Italia.it. A tal fine circa 4 milioni di euro saranno investiti sull’ecosistema digitale internazionale con campagne crossmediali internazionali, sempre al fine di sviluppare traffico sul portale Italia.it.
“Serve per vendere la nostra Nazione e le nostre eccellenze, in un modo inedito, mai fatto in Italia prima d’ora” ha commentato il ministro del Turismo Daniela Santanchè.
“Noi dobbiamo saper vendere l’Italia. La Venere del Botticelli, allora, simbolo della rinascita e della primavera che fiorisce dopo il rigido inverno pandemico, è la testimonial d’eccezione che ci prende per mano e ci accompagnerà lungo questo percorso” chiosa.
Ovviamente non sono mancate polemiche: tra i tanti chi denuncia l’abuso di una iconografia rinascimentale meravigliosa annegandola in stereotipi e luoghi comuni come la Venere che mangia una pizza sul lago di Como, il selfie in piazza San Marco solo per citarne alcune. Ma anche lo sfregio più iconoclasta, rivestendola in minigonna.
“La pubblicità all’Italia la fanno le opere d’arte, senza bisogno di travestirle” ha sbottato il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi che rimarca “Giacché la Venere è nuda sarebbe stato meglio vederla così, senza bisogno di travestirla in quel modo: è una roba da Ferragni”. A Sgarbi piace poco anche lo slogan scelto per la campagna: “Anche così funziona lo stesso, lo ha deciso un grafico e io non voglio contraddire troppo i miei colleghi. Ma sul piano della lingua, la contraddizione è invece loro: Open to meraviglia? Che roba è? Che lingua è?”.
Anche la qualità dell’immagine fa storcere il naso ai più. Specialmente se confrontata con le possibili soluzioni rese possibili dai i tanti programmi di intelligenza artificiale che sono oggi disponibili e che possono creare – quasi gratuitamente – immagini più realistiche con pochi centesimi di euro.