Turismo, Franceschini: Piano Strategico governa la crescita del turismo internazionale Comitato Permanente per la Promozione del Turismo approva lo schema del nuovo Piano Strategico 2017-2022
“Il Piano Strategico del Turismo – ha dichiarato il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini – rafforza l’Italia come museo diffuso e governa la crescita del turismo internazionale proponendo nuove destinazioni. È importante far conoscere agli italiani e ai tanti visitatori che sempre più giungono dall’estero quel vasto patrimonio di arte, storia e tradizioni di cui sono ricchi i nostri territori. Favorire l’incontro fra chi intende il viaggio come un’esperienza di crescita e questo patrimonio è necessario per lo sviluppo di un turismo autenticamente sostenibile”. Rilanciare la leadership dell’Italia sul mercato turistico mondiale e rendere sempre più il turismo uno strumento di benessere economico e sociale per tutto il Paese, riconoscendone, anche in questi anni di contrazione per altri settori economici, il suo valore intersettoriale per la crescita, alla luce delle previsioni positive per i prossimi anni. Questo, in sintesi, è l’obiettivo del nuovo Piano Strategico del Turismo 2017-2022, nato con il contributo puntuale e concreto di Ministeri, Regioni, Anci, sindacati, Associazioni di categoria e il cui impianto è stato approvato dal Comitato Permanente per la Promozione del Turismo in seduta plenaria. Il testo, dopo le ultime modifiche e integrazioni che verranno attuate nei prossimi 30 giorni, sarà pronto per l’approvazione definitiva prevista per il 14 settembre per poi essere sottoposto alla Conferenza Stato-Regioni, acquisire successivamente il parere delle competenti Commissioni parlamentari e essere infine deliberato dal Consiglio dei Ministri.
Il Piano Strategico del Turismo si fonda su un grande patrimonio di idee e proposte, elaborate con un processo di ampia condivisione avviato agli Stati Generali del 7, 8 e 9 aprile a Pietrarsa e, per la prima volta in Italia, svoltosi anche grazie all’utilizzo di strumenti digitali quali una piattaforma partecipativa on line, un sito web, canali social e sistemi documentali. Questa governance partecipata non esaurisce la sua funzione con l’approvazione del documento ma proseguirà nei mesi e negli anni futuri per monitorare la realizzazione degli interventi e consentire un continuo miglioramento del Piano, che è concepito come organismo “vivo” in costante evoluzione. Tutti gli operatori del settore saranno infatti chiamati, a diversi livelli di responsabilità, ad attuarlo e alimentarlo attraverso strumenti mirati. Diversi gli obiettivi generali del Piano, tra i quali l’ampliamento e arricchimento delle destinazioni e dei prodotti e la distribuzione dei flussi grazie al vasto potenziale dell’offerta ancora inesplorata; l’aumento della competitività del settore con l’adeguamento della rete infrastrutturale fisica e digitale, la semplificazione della normativa, la riduzione degli oneri burocratici e la diffusione di nuova imprenditorialità.
Tutte le azioni previste dal Piano mirano a mettere al centro del processo il turista e i suoi fabbisogni e si ispirano a tre principi trasversali, sui quali fondare strategie e investimenti: 1. sostenibilità, riferita sia alla conservazione delle risorse naturali e del paesaggio, sia alla fruizione del patrimonio e all’uso delle risorse finanziarie; 2. innovazione, in una vasta area di ambiti; 3. accessibilità, intesa come possibilità di accedere, fisicamente e culturalmente, alle risorse ambientali e culturali del Paese. Per conseguire tali obiettivi, ogni anno il Ministero dei Beni culturali adotterà un programma attuativo delle linee strategiche del Piano in continuità con le azioni governative già avviate in questi mesi, quali ad esempio la valorizzazione turistica del patrimonio demaniale come i fari, le stazioni dismesse e le case cantoniere, l’implementazione dei percorsi ciclabili e dei cammini, l’ accesso unico wi-fi e il progetto per la valorizzazione della lirica.