Tutti i voli costeranno di più. Una nuova tassa sul turismo Rincaro di 2,5 euro sui diritti d'imbarco. Assaeroporti lancia l'allarme: "Atto dovuto, ma danneggerà il settore"
È “un atto dovuto ai sensi della legge Destinazione Italia“, nondimeno una novità che “rischia di deprimere ulteriormente il settore del turismo”.
Un’addizionale da 2,5 euro mette in allarme Assaeroporti, l’associazione dei gestori degli scali, che solleva il caso di un balzello che peserà sulle tasche (e i biglietti) di ogni viaggiatore. Quello che accadrà, in buona sostanza, è un aumento della cosiddetta addizionale sui diritti d’imbarco dei passeggeri. Introdotta una decina d’anni fa, con la Legge finanziaria del 2004, riguarda tutte le municipalità dove si trovino scali aerei civili e dove ci sia movimento di passeggeri. Pur essendo comunale, viene gestita dal ministero degli Interni, con opportuni trasferimenti, o utilizzata per finanziare il potenziamento delle misure di sicurezza aeroportuali. Ogni comune a cui è dovuta riceve in base alla porzione di territorio messa a disposizione come “sedime aeroportuale”. L’addizionale sui diritti d’imbarco è dovuta direttamente dal “vettore”, ovvero dalle compagnie aeree, che tuttavia si rivalgono sui passeggeri incorporandola nel costo finale del biglietto. Per questo un’analisi della Iata (International Air Transport Association) sostiene che la tassazione indiretta sui biglietti aerei – perché è lì che l’aumento andrà a incidere – avrà ricadute “dirette sui volumi di passeggeri e di movimenti aerei”. Ricadute di cui Assaeroporti parla in termini preoccupati, chiedendo al governo di mostrare “attenzione ad un’industria, quella del trasporto aereo, di fondamentale importanza per il rilancio della nostra economia e del sistema turistico del Paese”.
Fonte IlGiornale.it