La Sicilia di Falcone e Borsellino: l’originale racconto di Fabio Gallo che scrive ciò che rimarrà La Fotografia racconta una storia meravigliosa. Un capolavoro i cui protagonisti sono i Beni Culturali, il Paesaggio mozzafiato e la Memoria
A cura della Redazione de Il Giornale del TURISMO.IT/
La singolare iniziativa è stata promossa dall’Esperto di Gestione della Conoscenza e Intelligenza Connettiva che, nel Dipartimento di Storia dell’Arte dell’Università “La Sapienza” di Roma, è stato definito nel corso dell’Anno Accademico 2002/2003, “Il Caravaggio della Fotografia”, per il talento mostrato nella ricerca della Luce nelle sue opere, difficilmente collocabili tra quelle moderne, eppure moderne sono. In parte è possibile visitarla su DigITALIABANK, la Banca Digitale delle Immagini d’Italia (www.digitaliabank.it) realizzata dallo stesso Fabio Gallo, per offrire alla Rete qualche migliaio di immagini da lui realizzate. Complessivamente, in circa 12 anni di attività, Fabio gallo e la sua equipe hanno realizzato oltre un milione di Immagini digitali, grazie alle quali il Gruppo Editoriale di Rete ComunicareITALIA da lui fondato (www.gruppocomunicareitalia.it), valorizza con successo il Brand Italia e il Made in Italy in Rete.
L’opera realizzata nasce dall’ammirazione che Fabio Gallo nutre per i due Magistrati siciliani che a parere dell’esperto - per la loro storia – accanto alle gesta di Greci, Romani e di altre grandi civiltà, sono riusciti ad affermare nella Memoria umana, quella dei Siciliani.
Simbolo della Sicilia onesta, combattiva e coraggiosa, Falcone e Borsellino che rappresentano tutti i caduti per mani vigliacche della mafia, sono da considerare EROI MODERNI e, in quanto tali, sono simbolo della SICILIA stessa. La mafia è un fenomeno umano – dicevano i due Magistrati – e in quanto tale è destinata all’estinzione. Ora, dunque, noi vedremo ciò che rimarrà grazie a questo capolavoro visuale che mostra una Sicilia approdo di grandi Civiltà.
LA FOTOGRAFIA INTESA COME STRUMENTO DI APPROFONDIMENTO E VALORIZZAZIONE DEL BENE
“Fotografare non è il mio mestiere – afferma Fabio Gallo. Ma solo attraverso la nobiltà di un’ottica fotografica che mi consente di scrutare nei dettagli, avrei potuto veicolare il mio messaggio. Volevo raccontare la Sicilia, quella degli Eroi moderni, quella di Falcone e Borsellino. E volevo che la mia indagine valorizzasse grazie ad una lingua uguale per tutti, l’immagine, cosa essi grazie al loro impegno civico, sapevano di lasciare per sempre: la straordinaria Bellezza di questo mondo: Beni Culturali e Paesaggi unici al mondo come quello del Sud Italia che vedo non come ultima spiaggia ma approdo di civiltà millenarie, quelle del Mediterraneao, da cui io, fondamentalmente, discendo. Volevo che il mio lavoro fosse utile a chi oggi e in futuro, vorrà confrontarsi con veri Uomini e con i segni umani del nostro tempo“.
LA SICILIA DI FALCONE E BORSELLINO
“A volte, racconta Fabio Gallo, la cattiveria del genere umano si accanisce su Uomini e donne di buona volontà che finiscono, nel tempo, per diventare EROI e simbolo della senso più alto della VITA. Quando tutti passano e l’ignoranza finisce sotto terra, la Bellezza di questo mondo resa eterna dalla vita degli Eroi, è ciò che resta. Ma questa impresa che ha coinvolto una equipe di appassionati storici dell’Arte e Antropologi è molto servita alla mia stessa persona a ricercare Dio nelle comprendere le ragioni delle cose che ci accadono. Questa esperienza durata giorni e giorni al fine di rappresentare la Sicilia Orientale e Occidentale, mi è servita molto per trovare risposte risposte alle domandi radicali poste da Blaise Pascal alle quali nessuno può sfuggire, se non con la distrazione ed un oblio solo temporaneo: da dove veniamo, chi siamo, dove andiamo”
CERCARE DI GUARDARE CON LE PUPILLE DI PAOLO BORSELLINO E GIOVANNI FALCONE
Nel periodo di mia residenza in Sicilia, in viaggio con il mio borsone fotografico, un mio amico e la Jeep, ho cercato di vedere le cose con le pupille di Paolo e Giovanni ma vedevo spesso vetri blindati, volti senza sorriso e soprattutto in me prendeva il sopravvento il silenzio che animava nel mio profondo una smania vitale incontenibile ma inesprimibile. Fu allora che iniziai a comprendere il dramma di FALCONE E BORSELLINO. Fu in quel momento che iniziai a scattare le immagini della Sicilia di Falcone e Borsellino trasformando il buio in luce, i grigi in colore intensi, il silenzio assordante in aperture paesaggistiche e FOTOGRAFIE PANORAMICHE. E così che ho iniziato a celebrare i DUE EROI SICILIANI.
La mia celebrazione personale sull’altare di quella terra meravigliosa che è la Sicilia. Ho pensato a tutti loro rinchiusi tra vetri blindati che avevano la Sicilia li, a portata di mano senza poterla godere e amare liberamente passeggiando sulla Scala dei Turchi o nei Templi di Agrigento e Selinunte, o nel Duomo di Monreale o, trascorrendo ore liete e spensierate nelle notti di Noto, Capitale Barocca (queste ultime immagini sono visibili solo in formato Flash).
FABIO GALLO: A QUEL RAGGIO DI LUCE TRA UMANO E DIVINO IL PRIMO SEMPLICE CLICK
“Ho iniziato a fotografare per caso – dichiara Fabio Gallo – perché prima dei miei primi 40 anni non avevo mai toccato una macchina fotografica. Poi, un giorno, dentro una Basilica di Roma, vidi qualcosa di così meraviglioso e bello da non riuscire a pensare di lasciarla li. E neanche potevo portare con me. Pensavo che nulla più, una volta giunto a 40 anni di una vita che forse solo Alxandre Dumas potrebbe narrare, mi potesse emozionare così tanto. Pensai così di ritornare con una macchinetta fotografica con la quale riuscii a fotografare e fermare in un attimo reso eterno dallo scatto, quel raggio di luce vitale che l’attraversava dividendola tra umano e divino”.
FABIO GALLO: “NON SONO UN FOTOGRAFO” MA….
Tra una battuta e un’altra Fabio Gallo confessa: “non mi reputo un Fotografo nel senso classico ma non posso negare che per realizzare oltre un milione di immagini dedicate al Paesaggio e ai Beni Culturali italiani, potrei essere titolare di una cattedra in tal senso. Ma ciò che importa – afferma Fabio Gallo, è che quando una macchina fotografica viene posta nelle mie mani, essa continui ad amplificare il battito del mio cuore com’è accaduto in Sicilia, ove sono stato ispirato dall’Amore per questa terra di due grandi amici come Falcone e Borsellino che mi hanno insegnato ad usare la paura per scoprire di essere anche io un uomo coraggioso”.