Mare Italia, tutto da rifare. L’accusa delle agenzie.
Il Mare Italia, anche quest’anno, non sa dare alla distribuzione quelle soddisfazioni che ci si potrebbe aspettare in un Paese a vocazione balneare come il nostro. Lo raccontano le agenzie di viaggi che tutti i giorni lavorano sul territorio italiano. Abbiamo voluto sentire i dettaglianti con un sondaggio dal titolo ‘Mare Italia: il grande interrogativo’, per misurare la febbre di uno dei prodotti più amati dagli italiani che, malgrado questo, lascia più l’amaro in bocca ai dettaglianti.
Complice la crisi, e un prodotto che forse non sa trovare la strada giusta anche per vendersi attraverso la filiera tradizionale, il Mare Italia è più fonte di tristezza che di gioia nelle agenzie di viaggi italiane. I dati mostrano come per il 63,5 per cento i numeri siano in calo rispetto al 2013. I grandi colpevoli del calo delle vendite, secondo le adv, sono fondamentalmente gli albergatori, a cui viene attribuito un comportamento fuori dalle regole per la loro proattività sul cliente finale. Una proattività che comporta, spesso, una vendita a prezzi inferiori a quelli disponibili nelle agenzie.
È quello, alla fine, il nodo del contendere: il prezzo, che viene additato come il primo motivo per il quale le vendite sul balneare italiano procedono a rilento. Il prezzo del Mare Italia, secondo le agenzie, non è competitivo sia per quanto riguarda le strutture, che la maggior parte delle volte non offrono sconti per famiglie con bambini in alta stagione, sia per i costi di trasporto.
Tanto è vero che i pacchetti comprensivi di volo o trasfert e albergo o villaggio nella destinazioni competitor sul Mediterraneo, pur essendo all’estero, risultano essere paradossalmente più vantaggiose dal punto di vista del prezzo per il cliente finale.
Sul banco degli imputati anche la forte tassazione sulle imprese e un sistema di trasporti che non soltanto sono complessi, rendendo alcune destinazioni pressoché irraggiungibili, ma aggiungono costi a costi, rendendo sempre meno competitiva l’offerta nazionale.
FONTE TTG ITALIA – DI CRISTINA PEROGLIO