Quattro itinerari fra arte e fede per riscoprire la Firenze dello spirito
Nell’anno della fede l’Opera del Duomo fiorentina propone un approccio diverso. Per rivitalizzare il legame fra fede e arte, un percorso all’inverso fino alle radici spirituali di tanti capolavori.
In fondo l’arte sacra è nata per questo. Ce ne dimentichiamo, ma recuperare il legame con la propria spiritualità, alla ricerca di un dialogo con l’anima, è una necessità a cui l’uomo contemporaneo, credente o no, ha quasi totalmente abdicato. «Condurre il visitatore al raccoglimento e all’orazione», ecco nelle parole del Cardinale di Firenze Giuseppe Betori la sintesi e la ragione dei quattro itinerari che dal 1 febbraio 2013 l’Opera di Santa Maria del Fiore propone in collaborazione con la diocesi del capoluogo toscano. Il 2012-2013 è stato dichiarato da Papa Benedetto XVI l’anno della fede; indicendolo, egli ha concesso l’indulgenza plenaria a chi si recherà in una Chiesa Cattedrale in raccoglimento e preghiera.
Qui, dopo il «percorso delle reliquie», il fedele potrà raccogliersi in preghiera e ricevere l’indulgenza plenaria sotto l’altare allestito nella navata principale. Vi domina il «Polittico di Santa Reparata», attribuito a Giotto e, recentemente, al cosiddetto Parente di Giotto, da datarsi intorno al 1305 circa, fra la Cappella degli Scrovegni e il secondo soggiorno ad Assisi. Ma questi «Cammini di fede e arte a Firenze» indicano vie diverse non solo ai credenti.
Giova ricordare che, se ormai il dato artistico ha prevaricato il messaggio religioso, per secoli quelli che noi ammiriamo come capolavori presumevano, nella lettura dei più, dal valore estetico. Per svolgere la mera funzione di testi visivi al servizio dei molti che non sapevano né leggere né scrivere. La bellezza, l’efficacia della loro resa estetica era uno strumento ulteriore e certamente (vale anche oggi) una delle migliori prove dell’esistenza di Dio.
Il primo itinerario, «La maternità di Maria», è nel segno della devozione mariana: si parte dal più importate luogo di culto a lei dedicato, la Basilica della Santissima Annunziata, per arrivare al Duomo, alla sinfonia scultorea della Porta della Mandorla, pietra miliare del primo rinascimento ad opera di Nanni di Banco e palestra di maestri diversi, Donatello incluso. Ma strada facendo si è fatto tappa al brunelleschiano Ospedale degli Innocenti, a Santa Maria Maddalena de’ Pazzi, all’Ospizio dell’Orbatello.
«Le cattedre dei Vescovi» è dedicato alle chiese che hanno ospitato la Cattedra vescovile. Dalla prima, San Lorenzo, eletta a prima cattedrale da San Zanobi (398-429), a San Salvatore al Vescovo, proprio dietro al Palazzo Vescovile, fino al Battistero di San Giovanni, che prima del mille ha svolto funzione di cattedrale. Ecco poi, sotto al Duomo, Santa Reparata, l’antica cattedrale, coi sepolcri dei papi Stefano IX e Niccolò II, oltre che la tomba di Filippo Brunelleschi.
Fino al monumentale edificio sovrastante, Santa Maria del Fiore, eretta sullo stesso sito di Santa Reparata dal 1296. Ai «Luoghi della carità» è dedicato il terzo cammino: Orsanmichele, Loggia del Bigallo, Palazzo della Misericordia, Ospedale di Santa Maria Nuova, Oratorio San Martino dei Buonomini, Campanile di Giotto. Infine «Uomini di Dio al servizio della città» guida attraverso le testimonianze delle esperienze cristiane legate alle vicende storiche cittadine ((Badia Fiorentina, Chiesa di Santa Croce, Palazzo Vecchio, Orsanmichele).
Nella cartellina coi depliant si trova anche la carta del pellegrino, che permette l’ingresso a tariffa ridotta negli edifici dove è previsto un ticket. Inoltre, per chi desidera ulteriormente ampliare i percorsi, il volume appena presentato «Firenze cristiana. Cammini di fede e arte», curato da Timothy Verdon, direttore del Museo dell’Opera, di itinerari ne presenta ben sette (Mandragora, 196 pagine, 113 illustrazioni, €18,00).
Fonte Il sole 24ORE