Ecco i nuovi turisti: vogliono shopping e il riso a colazione
Sempre più cinesi in Europa anche con viaggi individuali. E il nostro mercato non è pronto alla nuova accoglienza.
Idee per il 2012: mettere nei buffet della colazione degli alberghi italiani e nel room service l’opzione per una colazione cinese. Proprio questo sembra essere uno dei principali punti di insoddisfazione dei turisti cinesi che si recano in Europa, circa tre milioni di persone lo scorso anno.
La mattina, infatti, i cinesi desiderano ardentemente non tanto cappuccino e brioche o uova strapazzate, quanto una zuppa di riso cotto fino ad essere quasi spappolato, detta zhou, da condire con una scelta di arachidi salate, verdure sotto sale, pezzettini di pesce o carne, zenzero, formaggio di soia e erba cipollina sminuzzata. Alternativa: miantiao, ovvero spaghettini – anche questi in una zuppa molto saporita, con un paio di foglie intere di verdure e con la possibilità di aggiungere condimenti piccanti, per iniziare la giornata con qualcosa di familiare.
Il mercato rappresentato dal turismo cinese è infatti in tale espansione che sottovalutarlo, e sottovalutarne i desideri, sarebbe un errore. Le ultime statistiche che cominciano ad essere disponibili in questa fine d’anno parlano di 70 milioni di persone che si sono recate all’estero nel 2011 – e se ora vanno in particolare a Hong Kong e Macao (62.2% del totale) e in Asia, il numero di quelli che desiderano espandere i loro orizzonti aumenta a grande rapidità.
Quello che interessa questi novelli viaggiatori, una volta varcati i confini nazionali, non è privo di caratteristiche specifiche. Certo, lo shopping: i prodotti di lusso importati hanno un mark up del 40 percento in Cina, e dunque acquistare all’estero è conveniente, oltreché prestigioso. I turisti cinesi, secondo altre statistiche, spendono in viaggio circa 1000 euro a testa nello shopping (dati 2009), sei volte quello che spendono in patria, in parte anche spinti dalla serenità di acquistare prodotti che non rischiano di essere dei falsi o pericolosamente avariati.
Dunque, non solo griffe, ma anche tante scatole di latte in polvere quante se ne possono mettere in valigia: a Hong Kong, la fame di latte in polvere sicuro è tale che i negozi hanno dovuto imporre un limite di due barattoli ad acquirente, per non ritrovarsi senza.
Il totale delle spese dei turisti cinesi nel 2010 è stato di 48 miliardi di dollari Usa nel mondo: con previsioni d’aumento del 17% annuo dei turisti che si recheranno all’estero, si tratta di cifre destinate ad aumentare. Ma non c’è solo lo shopping.
Una giovane donna che lavora a Pechino per un gruppo britannico di editoria racconta: «Quando ho accompagnato a Londra una delegazione cinese, la prima cosa che hanno voluto fare era nelle mie previsioni: acquisti forsennati, a Oxford Street e Bond Street, per loro e per gli amici. Poi, hanno chiesto di andare al cimitero di Highgate a visitare la tomba di Karl Marx. Hannoappoggiato in un angolo le borse firmate, si sono messi in fila e si sono inchinati davanti alla tomba».
Marx miete successi anche altrove: lo scorso anno, la cittadina di Trier, in Germania, che ha dato i natali all’autore di «Das Kapital» ed ospita un museo a lui dedicato, è stata visitata da 13 mila cinesi: un boom. Per l’anno che verrà, i vari centri che si occupano di analizzare l’andamento del turismo cinese verso l’estero prevedono una netta crescita per i viaggi individuali, grazie alle facilitazioni rispetto ai visti e alla crescente capacità degli under-45 di organizzarsi da soli i viaggi, servendosi di Internet (cosa che fa il 90% dei viaggiatori individuali). Idea per il 2012: tradurre in cinese i portali turistici e quelli degli hotel italiani. Altrove in Europa, i cinesi viaggiano a caccia di cultura: mete del turismo individuale sono i luoghi della musica classica (Bonn, luogo di nascita di Beethoven, è particolarmente gettonata) e delle opere teatrali classiche famose (dalla Verona del «Romeo e Giulietta» shakespeariano in poi), per proseguire con la Parigi frequentata da Deng Xiaoping e dall’ex Premier Zhou Enlai in giovinezza.
Continua, infine, la preferenza dei turisti cinesi per le città, a scapito di spiagge e monti, e non va dimenticato che i cinesi viaggiano, di preferenza, nei primi dieci giorni di ottobre, uno dei principali momenti di vacanze, e in parte intorno al Capodanno cinese, anche se quest’ultimo è spesso trascorso in famiglia.