Hotel: essere intermediati conviene? Da chi?
News Turismo – Questo il dilemma di tutti gli Hotel italiani che cercano di capire come vendere di più. Un tuffo all’interno di BOOKING BLOG che si occupa del settore Marketing Turistico, ci aiuta a proporvi il parere degli studiosi. Allo stesso tempo a vederci chiaro è l’Autorità Antitrust che ha deciso di multare Expedia, eDreams ed eOpodo per scarsa trasparenza.
Per quanto riguarda il rapporto tra Hotel e Internet alcuni esperti dicono che gli Hotel farebbero bene ad attivare una politica di posizionamento individuale sui motori di ricerca allo scopo di iniziare un cammino autonomo. Altri, in modo più realistico, affermano che una seria politica di posizionamento individuale costa ancora troppo perché prevede spese di gestione del server, del sito (con prenotazione diretta in tempo reale), del posizionamento SEO, di Web Marketing, ecc., impossibili al momento da sostenere per la stragrande maggioranza degli Hotel italiani se tale politica è da intendere in modo davvero professionale. Altri dicono che sono ancora numerosissimi gli Hotel ce non riescono a sfruttare il potenziale della rete. A tale forma di ignoranza molto diffusa, purtroppo, si deve l’agguato posto in essere da Expedia, ad esempio,
Per quanto riguarda il rapporto tra Hotel e Piattaforme che mediano prenotazioni gli esperti sono dell’idea che nessun Hotel, oggi, possa permettersi di restare fuori da esse perché il mondo delle prenotazioni on line è ormai culturalmente mediato da siti che si occupano specificatamente di Booking Hotel. A tal proposito si fa il nome della Piattaforma più giovane entrata sul mercato della rete la quale, avvantaggiandosi della cattiva politica di Expedia lamentata dagli Hotel italiani, ha bloccato le royalty al 10% diventando per le sue caratteristiche una vera Piattaforma di Bandiera che vende esclusivamente ITALIA con una forza visuale sul paesaggio e sui beni culturali che anche il noto motore di ricerca Google non riuscirà mai a pareggiare. Si tratta di ITALIA EXCELSA (www.italiaexcelsa.com) che vanta già una serie di contratti che consentono tariffe fortemente competitive. L’idea vincente è dunque quella di relazionarsi anche in modo autonomo ma affidandosi anche a Piattaforme di mediazione serie e che, come ITALIA EXCELSA, hanno lo scopo di collocare sul mercato l’ospitalità Made in Italy.
Dunque un Hotel cosa deve fare per aumentare il volume?
In modo molto semplificato gli esperti affermano che gli Hotel dovrebbero porsi alla ricerca di motori seri e onesti che guadagnano il giusto e tutelano la politica dell’Hotel italiano. Dopo un’attenta esamina delle Piattaforme di Booking Hotel
Mark Starkov della HeBS, da sempre tra i maggiori critici nei confronti dell’atteggiamento delle OTA, approfitta dell’accaduto per pubblicare un post sul blog aziendale in cui attacca apertamente Expedia e incita gli hotel ad agire come Choice, rifiutando gli obblighi contrattuali imposti dall’intermediario.
LA CAUSA DEL MALESSERE DEL TURISMO:
Secondo Starkov, Expedia avrebbe rivolto agli alberghi un vero e proprio ricatto morale sfruttando l’onda della recente crisi che si è abbattuta su tutti i settori dell’economia: nuovi contratti “privi di negoziazione”, last room avaibility garantita, il miglior prezzo garantito solo su Expedia, penalizzazioni per chi non utilizzi il portale come canale preferenziale. Quelli che Starkov definisce: “Nuovi termini e condizioni che vanno contro tutto quello che l’industria dell’Hospitality rappresenta”.
Secondo l’esperto di marketing, ci troviamo di fronte ad una nuova Sindrome di Stoccolma simile a quella del post 9/11, quando i prigionieri (gli albergatori che non conoscevano le potenzialità di Internet) si erano per così dire innamorati dei rapitori (le OTA), che offrivano loro una semplice se pur pericolosa e dannosa soluzione alla crisi, ovvero la massiccia vendita intermediata delle camere on-line sui portali, con la cessione di commissioni altissime. “Expedia – dichiara Starkov – crede che gli albergatori abbiano già dimenticato il danno terribile fatto dagli scontisti on-line all’ingrosso (oggi chiamati OTA) nei mesi successivi al 9/11, e la “perdita di miliardi di dollari” assorbiti dalle OTA in forma di margini di vendita e commissioni enormemente alti? Sarà un nuovo caso di Sindrome di Stoccolma, in cui l’offensore – in questo caso Expedia – si aspetta che il maltrattato (l’albergatore) debba rimanere fedele al Portale ed accettare incondizionatamente questi termini e queste condizioni anti-commerciali?“
Tanto vere, queste considerazione, quanto la decisione dell’Autorità Antitrust che al termine di tre distinte istruttorie a recentemente comminato una multa da 415mila euro a tre vettori internazionali tra cui Expedia (210 mila euro), eDreams ( 135 mila) eOpodo (25 mila euro). L’Autorità Antitrust ha riscontrato scarsa trasparenza delle informazioni ai consumatori, meccanismi di assicurazione dei pacchetti vacanza poco chiari, addebiti su carte di credito non dovuti per transazioni non completate, gestione scorretta dei reclami.